Elementi di stile nella scrittura

di William Strunk Jr

Elementi di stile è uno di quei libri da cui ti aspetti tanto e quel tanto quando arrivi a leggerlo è diventato un troppo. Come se non bastasse l’edizione italiana sbaglia secondo me il tiro, non tanto per alcune imprecisioni (che comunque ci sono) piuttosto per la scelta editoriale di integrarlo e di togliere delle parti.

Il testo è in effetti uno dei capisaldi della scrittura, si potrebbe quasi considerare una grammatica avanzata, perché i suoi consigli diretti e precisi sono fondamentali per ogni persona che voglia davvero scrivere. Forse però le sue sintetiche pagine non sono state considerate sufficienti a reggere un’edizione italiana. In parte questo è dovuto ai tagli. Un esempio su tutti: l’uso del genitivo sassone, tagliato di netto da questa edizione (*). Anche un autore italiano che scrive la storia di un personaggio inglese potrebbe voler seguire il suggerimento, per non rischiare di dover sostituire il nome in un edizione in altra lingua. Ok, ok. Siamo nel campo del perfezionismo. Però quella parte nell’edizione inglese c’è. Nell’edizione italiana, no. Questa scelta di tagliare diventa quasi assurda quando nelle note al testo si trovano dei riferimenti all’edizione inglese.

L’edizione italiana contiene anche delle integrazioni, interessanti quando riguardano l’argomento del capitolo, meno se parliamo dell’appendice finale, un micro bignami di tutto quello che potete trovare in un altro libro sullo scrivere, di cui l’unica cosa che salvo è la biografia.

Risolviamo la questione in questo modo. Se volete l’originale di William Strunk Jr questo è il link all’edizione inglese: The Elements of Style. Se vi interessa anche la parte strettamente inglese non credo avrete problemi a leggere questo. Se invece volete un libro da cui partire a studiare, l’edizione italiana può essere un buon inizio: è un libro piccolo piccolo ma ci trovate l’abc.

*Il genitivo sassone, sintetizzando al massimo, aggiunge una “s” (anzi, un “apostrofo s”) al nome per indicare il possesso di qualcosa. Strunk suggerisce una diversa costruzione in quei casi specifici per semplificare la lettura e non rischiare di confondere il lettore.